Britt Morgan e Emiliano Salci sono le due menti creative dietro alla firma DimoreStudio, con base a Milano nella storica via Solferino. A cavallo tra design, arte, architettura e moda, DimoreStudio ha l’anima di un passato che ritorna nella sua forma più artistica e moderna.
DimoreStudio: un dialogo tra passato e presente
Britt Morgan e Emiliano Salci sono due persone profondamente diverse. E dopo aver osservato da vicino i loro lavori si intuisce che in questa frase è riassunto il segreto della loro creatività: unire ciò che il tempo e lo spazio avevano originariamente diviso.
Britt è americano, viene dal Nord Carolina e si presenta come un uomo di un certo rigore e fascino. Emiliano, al contrario è originario di Arezzo, dove è cresciuto in mezzo ai mercatini delle pulci e al negozio di design appartenuto a suo padre. Si veste in modo eccentrico e presenta tutte le caratteristiche del tipico fascino italiano: sontuoso ed espansivo. I due sono riusciti ad unire le loro personalità ed i loro differenti percorsi di lavoro a cavallo tra design, arte e moda per dare vita a DimoreStudio.
Il nome “Dimore” è stato scelto per la particolare sfumatura classicheggiante che riesce a comunicare: evoca atmosfere signorili dove lo stile italiano di fare le cose corrisponde al loro mood di intendere l’interior design. Ciò che loro creano non sono case, non sono abitazioni, e non sono nemmeno semplici spazi da occupare. Loro sanno creare dimore dalle radici ben piantate nella tradizione, che evocano nuovi mondi e nuove atmosfere attraverso la contaminazione di segni, suggestioni e citazioni.
Alcuni lavori di interior design di DimoreStudio: in alto il Palazzo Fendi Vip Apartment, Roma. Al centro una fotografia del loro atelier di via Solferino e in basso un’abitazione privata di Paris Saint Germain.
L’influenza della moda e della ricerca estetica predomina in ogni loro lavoro. Le linee, le texture, i tessuti, sono un chiaro rimando a qualcosa che non c’è più, che è passato ed è già stato visto. Ma le loro ambientazioni sono tutt’altro che convenzionali: c’è sempre un elemento di rottura, un colpo di scena che non ti aspetti e che ti fa innamorare all’istante dell’audacia di ciò che stai vedendo. Un approccio avventuroso all’uso del colore, due stampe a creare un insolito accostamento di geometrie, o un utilizzo materico dei giochi di luce: piccoli accorgimenti, che garantiscono un risultato non solo assolutamente incantevole, ma anche unico e originale.
Spazi eleganti, dunque, ma che mantengono il calore rassicurante delle antiche ville italiane. “Non ci piacciono le stanze troppo costruite, nelle quali è tutto talmente studiato che si ha paura di spostare un posacenere”, afferma Moran. Ecco perché, davanti ai loro interni si ha sempre la sensazione di sentirsi a casa, nonostante l’incredibile ricercatezza estetica.
Negozio Aesop, via Magenta – Milano
Uno dei loro ultimi lavori lo troviamo a Milano, e si tratta del secondo flagshipstore Aesop, in corso Magenta. Ci troviamo in un angolo di mondo di circa 35 mq, nei quali i due creativi hanno ricreato una versione eccentrica delle dispense delle ville italiane degli anni ’30. Una volta entrati si ha la sensazione di essere atterrati in una piccola bottega di quartiere, ma su di un pianeta alieno, con le migliaia di sfumature verde acqua date dai rivestimenti Ceramica Vogue, il giallo limone degli scaffali a parete e l’incredibile pulizia delle linee dei mobili. Si perde completamente la concezione dello spazio e del tempo, grazie alle continue rievocazioni di epoche differenti, come gli armadi espositori dalle vetrine stondate e leggermente satinate che richiamano l’estetica anni ’20 accostati al lavandino in acciaio inossidabile.
Piccola sedia della collezione “Progetto non finito”, di Dimore studio. Anche i design di loro creazione mantengono la stessa cifra stilistica, con continui dialoghi tra passato e presente, ricercatezza e una forte identità visiva.
Quello che ci fa innamorare dei progetti DimoreStudio è l’intelligenza con cui ogni progetto viene ideato e sviluppato in maniera personale e riconoscibile: oggetti del grande design italiano vivono insieme a oggetti di recupero e ad altri disegnati su misura, per meglio ricreare una reinterpretazione contemporanea di un’estetica di forte carattere storico.