Oggi vi parliamo di Mathieu Lehanneur, del suo ultimo lavoro “50 Seas“, e del perché ci è piaciuto tanto.
Mathieu Lehanneur
Partiamo dalle credenziali. Non che ce ne sia davvero bisogno, perché Mathieu Lehanneur è un designer francese che già da qualche anno è in prima linea nella scena del design internazionale. La sua carriera parla da sola: premi e menzioni d’onore, senza dimenticare che il suo progetto “Theurapeutic Objetcs” è entrato a far parte della collezione permanente del MoMa di New York.
E’ anche uno dei pochi della sua generazione a saper declinare i suoi talenti in una grande varietà di settori, oltre al design. Lehanneur riesce a combinare design, scienza, arte e tecnologia come componenti poetico-comunicative per raggiungere la massima espressione artistica.

Nel 2008, Andrea vince il “Best Invention Award” di Popular Magazine, creato in collaborazione con l’Università di Harvard e basato su studi sviluppati dalla NASA.
Uno dei suoi ultimi lavori, presentato al Maison & Object di gennaio, è “50 Seas“, un progetto artistico artigianale ceramico. “50 seas”, ovvero 50 mari, è composto da 50 dischi in ceramica, ognuno dei quali replica la superficie del mare e dipinto con colori tratti dalle immagini degli oceani di tutto il mondo. Un progetto all’apparenza semplice, ma addentriamoci dietro le quinte per capire con quanta accuratezza quest’idea è stata trasportata in realtà.

Pocket Ocean – Mathieu Lehanneur
“50 oceans” vuole evocare l’esperienza di stare di fronte al mare o all’oceano, dove puoi stare in silenzio e goderti il ritmo delle onde e gli infiniti colori dell’acqua. Ogni piatto ceramico rappresenta un punto specifico sulla terra e riproduce il colore dell’acqua in quello stesso punto. Ma non si tratta solo di evocazione, per riprodurre fedelmente la trama in movimento dell’oceano con la ceramica, il designer ha adattato i software 3-D utilizzati dall’industria cinematografica per i rendering delle onde.
Una volta ricreata la trama, è stato creato lo stampo. Con un processo lungo e artigianale, gli stampi sono poi stati trasformati in 50 dischi circolari, pronti per essere colorati.
Anche il processo creativo dietro ai colori è stato lungo e accurato. Per mostrare l’intera gamma di colori dell’acqua, dal Messico all’Artico, è stat fatta un’accurata scelta. “Il difficile è stato selezionarne solo 50” ha detto il designer “avrei potuto facilmente scegliere migliaia, ma alla fine ho ritenuto che 50 fosse il numero giusto per dare una buona interpretazione dell’intero spettro cromatico, senza avere due colori troppo simili.”
Un bellissimo progetto artistico che vuole anche sensibilizzare sull’estrema fragilità del nostro ecosistema marino. “Queste opere sono rappresentazioni fisiche dei mari, ma sono anche istantanee. Di sicuro, tra 10, forse 20, forse meno anni, questi colori cambieranno a causa dell’inquinamento e dell’impatto dell’umanità sugli oceani. Anche se non lo dichiaro apertamente, la gente ci penserà – e lo adoro. Ma voglio che arrivino a quella conclusione da soli.”
Grazie Mathieu Lehanneur per questo splendido connubio tra arte, scienza e design.